All’ufficio di reclutamento risero di un senzatetto che implorava disperatamente di entrare nelle forze speciali — ma quando il generale vide l’uomo in abiti sporchi, rimase semplicemente scioccato 😨🫣
Un uomo di circa quarant’anni entrò nell’ufficio di reclutamento: indossava vestiti strappati e sporchi, aveva i capelli lunghi e trasandati e una folta barba. Sapeva di strada e di pioggia. I soldati all’ingresso si scambiarono uno sguardo e fecero una smorfia.
— Documenti, — disse bruscamente il militare di guardia.
Il senzatetto tirò fuori dalla tasca un passaporto sgualcito ma piegato con cura e lo porse con orgoglio. Poi avanzò deciso verso l’ufficio dove sedevano gli ufficiali.
— Voglio entrare nelle forze speciali, — disse con voce ferma.
Nella stanza scoppiò una risata. Uno degli ufficiali, senza alzare gli occhi dai documenti, sogghignò:
— Nelle forze speciali? Forse è meglio se vai in cucina a sbucciare patate. O vuoi fare il custode?
— No. Solo le forze speciali, — ripeté ostinato l’uomo.
— Ragazzi, buttatelo fuori, — ordinò infastidito il maggiore. — Dev’essere matto.
Due soldati afferrarono il senzatetto per le braccia e lo trascinarono nel corridoio. La porta si chiuse rumorosamente dietro di lui.
L’uomo rimase vicino all’uscita, stringendo il passaporto al petto e piangendo in silenzio.
In quel momento il generale passò lungo il corridoio. Stava per tirare dritto, ma si fermò di colpo, fissando l’uomo, e rimase impietrito 😱🫣 (Continua nel primo commento 👇👇)
— Capitano? — mormorò incredulo. — È… lei? Perché è ridotto così?
L’uomo si asciugò gli occhi e rispose piano:
— Dopo l’ultima missione sono tornato ferito. Mi sono curato a lungo, ho speso tutto quello che avevo. Mia moglie se n’è andata, portando via i bambini. Ho dovuto vendere la casa… Sono finito in strada. Ma ora sto bene e voglio tornare. Il servizio è l’unica cosa che mi è rimasta.
Il generale tacque per un momento, poi fece un passo avanti, gli posò la mano sulla spalla e disse:
— Mi ricordo quello che ha fatto per la Patria. Ha salvato più vite di chiunque altro tra noi. Venga. Tutti devono vedere chi è davvero.
E quando entrarono insieme nell’ufficio, gli ufficiali che poco prima ridevano si alzarono in piedi. Per la prima volta — non per ordine, ma per rispetto.










