Questa storia ci ha toccato così tanto che vogliamo condividerla con voi…
Come ha raccontato Eva, quel giorno lei e le sue amiche hanno deciso di fare una passeggiata nel centro commerciale.
Le ragazze hanno fatto spesa, si sono fatte foto, hanno pianificato il fine settimana. Poi hanno deciso di andare in una pizzeria per uno spuntino.
Lungo il percorso, hanno visto un distributore automatico di giocattoli. Dopo aver inserito alcune monete e aver giocato alcune volte, le studentesse sono riuscite anche a vincere.
Si trattava di un peluche…
Proprio in quel momento, un bambino piccolo con suo padre passava lì vicino e Eva gli ha dato il giocattolo senza esitazione, il bambino ha risposto “grazie”.
Sembrava una risposta comune da parte di un bambino educato, ma il padre, non riuscendo a trattenere le emozioni, ha iniziato a piangere…
E quando ha raccontato loro la sua storia, anche le amiche hanno iniziato a piangere.
Il fatto è che fin dalla più tenera età il bambino ha avuto ritardo nello sviluppo e un anno fa ha smesso del tutto di parlare a causa di una forte paura.
I genitori hanno fatto di tutto: sono stati in tutte le cliniche possibili, hanno lavorato con specialisti, sono andati in scuole speciali, ma non c’è stato alcun risultato.
