Bert-Jan Oskam, il paziente, ha subito un danno al midollo spinale in un incidente in motocicletta ed è ora completamente paralizzato dalla vita in giù.
Oskam ha partecipato a uno studio di prova concettuale per poter fare ulteriori progressi dopo aver utilizzato una tecnologia preliminare per riguadagnare una certa mobilità.
In passato, doveva sollevare il tallone per far sì che un impianto nel suo midollo spinale inviasse una serie di impulsi elettrici che gli permettevano di muovere le gambe.
Tuttavia, era ingombrante e difficile da usare su terreni accidentati. Oskam ha ora un pacemaker impiantato
nella pancia che determina quanto elettricità fornire quando pensa di muovere le gambe, inviando un segnale a un computer montato sullo zaino.
Questo trasmette poi un messaggio all’impianto nel suo midollo spinale, facendo muovere le gambe in modo più sottile. Un casco con antenne aiuta nella coordinazione dei segnali.
Secondo gli scienziati che lavorano sulla tecnologia e insieme a lui, riesce a stare in piedi senza supporto per due-tre minuti e cammina circa 200 metri ogni giorno.
Il “ponte digitale” rappresenta un importante traguardo nel campo della tecnologia
di stimolazione del sistema nervoso e gli scienziati intendono utilizzarlo in futuro per trattare pazienti con braccia e mani paralizzate, nonché sopravvissuti a ictus.