In treno una piccola bambina rubava i miei biscotti e li masticava proprio davanti a me: ma quando i biscotti finirono, la bambina fece qualcosa di del tutto inaspettato 😲🤔
Oggi stavo viaggiando in treno da una città all’altra. Il viaggio doveva durare due o tre ore. Mi ero preparato in anticipo: avevo preso un libro, comprato un caffè e, soprattutto, la mia amata scatola di latta piena di biscotti.
Il treno partì dolcemente. Fuori pioveva a filo. Aprii la scatola di dolci, scelsi un biscotto rotondo e stavo per dare il primo morso quando notai un movimento davanti a me.
Una piccola manina si allungava direttamente verso la mia scatola. Alzai lo sguardo – e incrociai subito gli occhi azzurri di una bambina di circa due anni.
Si sporse dal sedile davanti a me, dapprima timida, poi con un grande sorriso, come se ci conoscessimo da tempo. E nello stesso istante, senza chiedere permesso, prese con decisione uno dei miei biscotti e ne morse un pezzo con un sonoro crunch.
Rimasi talmente sorpreso da quel gesto sfacciato ma così adorabile che non ebbi neanche il tempo di indignarmi. Al contrario, mi venne da ridere. La piccola golosa masticava il mio biscotto, con gli occhi che brillavano come se avesse conquistato un tesoro.
Un minuto dopo allungò di nuovo la mano. Prese un altro biscotto. Poi un altro. E un altro ancora.
La sua gioia sincera per ogni nuovo morso era così contagiosa che mi sembrava sbagliato oppormi o nascondere la scatola.
Alla fine, quando il treno correva già a piena velocità, nella mia scatola rimasero solo briciole. La bambina, sazia e felice, se ne stava lì con un sorriso da un orecchio all’altro.
Dopo una mezz’ora si girò ancora verso di me. Nei suoi occhi brillava la speranza – forse pensava che avessi una scorta segreta di dolci. Ma quando vide la scatola vuota, si intristì un po’. E poi accadde qualcosa che mi lasciò senza parole. 🫣😲 Continuazione nel primo commento 👇👇
La bambina stringeva forte fra le mani il suo piccolo orsetto rosa, un po’ consumato ma evidentemente molto amato. Mi guardò e poi tese il pupazzo verso di me.
— Prendi, — disse con la sua vocina infantile.
Rimasi di stucco. Per lei quell’orsetto era probabilmente il compagno più prezioso. Eppure voleva darmelo – in cambio dei biscotti che avevo condiviso con lei. O forse semplicemente come segno di gratitudine.
Lo presi con delicatezza tra le mani e le accarezzai la testa.
— Grazie, piccolina, — sussurrai.
Quando il treno arrivò alla sua fermata, la bambina si affacciò ancora dal sedile e mi salutò con la manina.
Quel viaggio rimase per me speciale. Capii che la felicità non sta sempre nel tenere per sé ciò che abbiamo. A volte nasce proprio nel momento in cui condividiamo – anche solo dei semplici biscotti – e riceviamo in cambio qualcosa di molto più grande.










