Una donna un tempo pesava 350 kg, ma ha perso 200 kg: ecco com’è oggi

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Due anni fa questa donna pesava 350 kg 😱 Non riusciva a camminare, a fare la doccia a cucinare 😲 All’inizio non pensava nemmeno a dimagrire, temendo di perdere il marito, a cui piacevano solo le donne molto in carne 😢 Ma quando ha capito che non riusciva nemmeno a sedersi da sola, ha deciso di cambiare 😱

Oggi pesa 150 kg: guardate com’è cambiata 😍 La foto è nel primo commento ⬇️⬇️

A 39 anni Charity era sull’orlo del baratro: il suo peso aveva raggiunto i 350 kg. Ma, come confessa lei stessa, quello non era il peggio.

La cosa più grave era che aveva trascinato anche la figlia nella sua dipendenza dal cibo. La ragazza ha solo 19 anni, ma pesa già 150 kg, è completamente dipendente e ha bisogno di assistenza costante.

Il marito di Charity, Tommy, non vedeva nulla di sbagliato. Era uno di quegli uomini attratti dalle donne obese. Non solo accettava la situazione della moglie — ne traeva anche piacere nel prendersi cura di lei.

Tommy ha conosciuto Charity su un sito di incontri, è andato a casa sua… e non è più andato via.

Era al suo fianco quando lei non riusciva più a camminare, a farsi il bagno da sola, e nemmeno ad andare in bagno senza aiuto. Si occupavano di lei lui e la figlia.

Ma un giorno Charity ha guardato sua figlia e ha capito: non stava crescendo una persona indipendente, ma una che stava ripetendo i suoi stessi errori.

Da è iniziata una lunga e difficile battaglia.

Charity ha accettato di essere ricoverata. Per due mesi è stata seguita in ospedale, ha fatto tutti gli esami necessari, ha imparato le regole base dell’alimentazione, ha ricevuto supporto psicologico — e ha perso i primi 20 kg.

Quando è scesa a 290 kg, i medici le hanno fatto un intervento per ridurre lo stomaco. Dopo un anno aveva perso 120 kg, e dopo un altro anno — 200 in totale. Il suo peso si è stabilizzato a 150 kg.

Ora madre e figlia seguono insieme la terapia, imparano a prendersi cura di sé, a trovare gioia nel movimento e nella libertà, e non nel cibo.

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